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Il suono del treno si avvicina alla stazione
Gare de l'Est di Parigi. Tra le mani ciò che serve: il biglietto e una valigia
in pelle color cuoio. Ogni persona, impaziente, aspetta di poter entrare nell'
Orient Express, di poter intraprendere un viaggio indimenticabile. Il tragitto
da Parigi a Costantinopoli forniva il tempo necessario per incontri, racconti e
seduzioni. Nasce nel 1883 quel magico treno, con i suoi tavoli in legno di
ciliegio, dalle superfici laccate, lucide. Facevano da supporto a delicati
calici con vino rosso, ascoltavano anche loro le storie di viaggiatori. La
sera, le voci, le risa, il tintinnio dei bicchieri, gli sguardi diventano
un'unica melodia col dolce suono d' un pianoforte, che accompagna la magia
d'ogni incontro. La moquette attutisce il suono dei tacchi, scarpe nere mary jane romantiche e leggere. Si accompagnano
perfettamente all'abito di chi le indossa, in pizzo nero e paillettes con
gonna longuette e scollatura a cuore.
Tra le mani una bustina nera, con perle e pizzi. Ha i capelli raccolti e il suo
sguardo, oltre i finestrini appannati dal fumo di sigaro e sigarette, scorge un
paesaggio che cambia. Dentro al treno, invece, si crea un mondo autonomo,
lontano dalla realtà esterna. Si può solo vagheggiare quello che vi succede
dentro. Una ragazza improvvisa una canzone, attirando l'attenzione su di sé,
facendo tacere per un attimo i racconti nella sala. Seduta, canta una canzone
francese. Indossa un tubino con balze di tessuto plissettato, rosso come il
rossetto sulle sue labbra, e lascia intravedere la sua
sottoveste di seta. Gli ascoltatori quasi si
commuovono. Sulla stessa poltrona, anni dopo, una pensierosa signora, sorregge
nella mano destra una lettera di una amica che non sentiva da tempo. La legge
con attenzione, come se non volesse perdersi alcuna parola, alcuna virgola.
Mentre, con la mano sinistra si sistema un cappello blu in raso, abbinato ad un
tailleur dello stesso colore. Accanto a lei una ragazza sogna ad
occhi aperti. Tra i capelli un fiore in tessuto e un libro tra le mani, ha
attirato lo sguardo di un timido passeggero. La osserva da chissà quanto tempo,
desidera parlare a quella ragazza, sognatrice ed elegante nel suo abito azzurro
cielo, ricamato. Il vento da un finestrino, anno dopo, nella stessa sala,
muove dolcemente il tessuto voile nero d'un lungo vestito di una passeggera,
lasciandole scoprire le gambe lunghe slanciate da un paio di tacchi a spillo.
Sorride. Innumerevoli donne hanno portato il loro stile all'interno dell'Orient
Express, con i loro rossetti rossi, i loro cappelli con balze, fiocchi, nastri
o reti; le loro gonne a tubino o a ruota; vestiti lunghi, corti, con balze,
perle; i loro tailleur azzurri o floreali. Ogni vestito, ogni stile ha qualcosa
da raccontare, ha conferito la possibilità di costruire una storia unica.
L'Orient Express porta con sé il sapore di un epoca retrò, di atmosfere
nostalgiche.
Laura Fusaro
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