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Moda anni Venti: tra charleston, frange e swing
Una ragazza siede davanti un tavolo, muove il
piede a ritmo swing. Calza delle Mary Jane con scollo arrotondato, cinturino e
tacco medio. Ha i capelli corti, indossa una piccola cloche e una lunga collana
di perle. Sta ridendo, le sue labbra sono accentuate da un rossetto scuro.
Veste un abito corto con frange, dalla linea dritta. La stanza è affollata,
tutti stanno ballando a ritmo di charleston.
Aleggia uno spirito, una sensazione di libertà, di rinascita. Gli abiti sono
colorati ricchi di volant, frange, piume e soprattutto spensierati. Si sente la
necessità di ricostruire quello che la
guerra aveva distrutto, di liberarsi dal senso di pesantezza. Nei locali si
ascolta jazz, si balla, si bevono cocktail e si fuma da lunghe sigarette.
L'ideale di bellezza cambia: le forme delle donne si assottigliano, i fianchi
si fanno stretti per abiti semplici, corti, pensati per favorire il movimento.
I tessuti sono leggeri, come il tulle, l'organza e la seta. La vita è bassa,
dalla linea dritta e le gonne sono plissettate. I colori si fanno più accesi, e
i capi sono arricchiti da perline e frange. La moda è influenzata dalle
innovazioni di Coco Chanel, dal tessuto jersey, dai tailleur femminili e dal
tubino nero che entrerà nel mito. La moda cessa di essere d'elite, diventa per
tutti, per le masse. Il miracoloso boom economico americano apre finalmente il
sogno dei Roaring Twenties, la moda ne diviene specchio. E' l'inzio di
una nuova era, per il mondo e per la donna, che ne diventa protagonista con il
suo stile e la sua grinta.
Laura Fusaro
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